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Digital marketing per il turismo: la tua content strategy funziona?

14 06 2019 | Content strategy

Ti capita mai di visitare un sito dedicato al turismo e di pensare che gli manchi qualcosa? Magari di notare che le fotografie sono bellissime, tanto da avere voglia di tuffarciti dentro, ma che le informazioni utili scarseggiano e che per organizzare il tuo soggiorno dovrai proseguire oltre con la ricerca?

Questo problema è dovuto a una mancanza di strategia a livello di contenuti. In questo post voglio parlarti degli errori più comuni che ho trovato sui siti degli enti turistici della mia regione. Errori sì, ma non solo: perché questo post è anche la mia occasione per condividere con te i punti focali di una content strategy per il turismo che ho elaborato io stessa qualche tempo fa. Pronto per cominciare? Preparati perché oggi abbiamo davvero tanta carne al fuoco!

Perché voglio parlarti di marketing strategico per il turismo

Magari già lo sai, ma a scanso di equivoci te lo ripeto lo stesso: una content strategy consiste nell’ideare, pianificare, gestire e pubblicare contenuti. Trattandosi di una strategia, si pone un obiettivo ben preciso, che sul web è quello di sviluppare una presenza online efficace e di coinvolgere l’audience di riferimento. Insomma, a me piace considerarla un po’ come la scienza dei contenuti.

Se ti interessa saperne di più, puoi leggere il mio post dedicato alla web content strategy, in cui spiego quali sono i fattori chiave per elaborare una strategia che funziona davvero.

Ora però torniamo a noi. Magari ti starai chiedendo perché ho deciso di scrivere un post dedicato proprio al turismo. Diversi anni fa, ho frequentato un corso di content strategy organizzato dalla Northwestern University sulla piattaforma Coursera e il progetto finale che dovevo preparare consisteva nel definire una content strategy proprio per un sito turistico. Se a questo aggiungi il fatto che in Ticino, la regione in cui vivo, negli ultimi mesi sono sorte alcune polemiche riguardo al restyling del sito di un ente turistico, capisci come mi è venuta l’idea.

Digital marketing per il turismo: perché il fattore content strategy è fondamentale

Già, perché il fattore content strategy è fondamentale? Semplicemente perché è quello decisivo, quello che più incide sulla user experience e che fa la differenza tra un sito da migliaia di visite al giorno e uno che non si fila neanche l’ultimo dei ragnetti di Google.

Ed è proprio a livello di content strategy che in alcuni siti turistici ho trovato le lacune più importanti. Perché finché si parla di web design e immagini accattivanti, quasi sempre ci siamo. A fare acqua da tutte le parti è proprio la strategia: troppo spesso i contenuti vengono concepiti e organizzati senza una finalità precisa, non mirano all’obiettivo di convertire.
Se poi diamo uno sguardo ai testi, non solo ignorano i principi del web writing e dell’ottimizzazione SEO, nella maggior parte dei casi non danno le informazioni giuste. Da visitatrice, mi verrà detto tutto sulla storia del tale castello costruito nel XV secolo, ma di fatto non avrò idea di come organizzare il mio soggiorno in base ai miei gusti e a quello che mi piace fare.

Vediamo adesso gli errori in cui mi sono imbattuta più spesso sul web.

Web marketing per il turismo: gli errori più comuni a livello di content strategy

Qui vorrei partire da una premessa: gli errori che sto per elencarti sono il frutto di una ricerca che ho fatto tempo fa tra i vari siti turistici della mia regione. Rivisitandoli prima di scrivere questo post, ho notato con piacere che nel frattempo sono migliorati, e anche molto. Certo, si può sempre fare di più, però devo ammettere che è già stato fatto un grande passo avanti.

Ti parlerò comunque di queste lacune, perché analizzarle può sempre essere utile per chi è alle prese con la progettazione dei contenuti di un sito turistico. Vediamo insieme le principali:

1

Il copy è banale e porta poco valore aggiunto.

Quando si parla di siti web, il copy è un elemento importantissimo, e non lo dico solo perché sono una copywriter.

Prima di metterci a scrivere dobbiamo conoscere l’audience e il prodotto che vogliamo promuovere. Solo così possiamo dare al nostro pubblico ciò che sta davvero cercando.

Il copy di uno dei siti che ho analizzato era proprio come non avrebbe dovuto essere: poco informativo e molto, troppo, “markettaro” (passami il termine). Non fraintendermi, quando si scrive per vendere, bisogna farlo in ottica promozionale. Ma in questo caso, il copy non consisteva altro che in una sequenza di call to action, anche piuttosto mal assortite.

Il visitatore non aveva modo di acquisire informazioni utili per organizzare il suo soggiorno, era soltanto costretto a sorbirsi una serie di claim quasi tutti uguali. Da evitare!

2

Il Tone of Voice non è coerente e cambia in modo inspiegabile da una pagina all’altra.

Chiariamo subito che non sono contraria alle variazioni di tono di voce, anzi: è normale che il ToV di una landing page sia diverso da quello di una privacy policy o di una sezione FAQ.

Quando però cambia repentinamente senza motivo, il discorso è diverso. Sempre sul sito web di un ente turistico ticinese, mi è capitato di intrattenermi prima con un ToV poetico in stile primo ‘900 che descriveva l’ineffabile bellezza del lago di Lugano, e poi di passare così di punto in bianco a un tono decisamente colloquiale, che invitava a rilassarsi con un cocktail al chiaro di luna (o qualcosa di molto simile). Ecco, anche qui proprio non ci siamo!

3

Il sito web punta esclusivamente sul design e le immagini.

Si tratta di elementi importantissimi, ci mancherebbe, soprattutto quando si parla di un sito turistico.

Se però si considerano solo questi aspetti tralasciando quasi completamente gli altri, allora ci troviamo di fronte a un problema.

Perché una persona decide di visitare il sito di un ente del turismo? Cosa sta cercando? Una gallery strepitosa e un design di tendenza? Magari anche, certo, ma come prima cosa cerca delle informazioni, che gli permettano di organizzare al meglio la sua vacanza.

Come detto, ultimamente i siti turistici ticinesi sono migliorati parecchio, ma nelle loro versioni precedenti puntavano praticamente tutto sull’aspetto visivo. Un altro errore da non fare!

Marketing strategico per il turismo: cominciamo dal sito web

E ora veniamo alla mia content strategy per il turismo. L’ho concepita qualche anno fa, quando la mia attività era agli albori ed ero entusiasta di poter seguire un corso a distanza organizzato da un’università come la Northwestern. Ma la maggior parte dei suoi elementi sono ancora molto validi, te lo garantisco.

Ovviamente non riporterò qui l’intera strategia, ci vorrebbe un post di una trentina di pagine :-). Voglio limitarmi a riassumere alcuni punti centrali, che magari possono darti qualche spunto se lavori anche tu nel settore. Eccoli qui!

Ho voluto adottare un approccio bottom-up, integrando nel sito la possibilità per chi ha già trascorso una vacanza in Ticino di dare un rating alle attività e alle visite proposte.

Ancora più importante, ho pensato di dare l’opportunità di pubblicare delle nuove proposte di itinerari, di cui potranno approfittare i nuovi utenti.

Perché ho fatto questo? In base a diversi studi che ho consultato, la maggior parte delle persone si affida ancora all’opinione di amici e conoscenti per decidere dove e come trascorrere le vacanze. Scommetto che anche tu prima di scegliere un albergo, una spiaggia o un tour guidato dai un’occhiata ai siti di recensioni per sapere cosa ne dice chi ha già vissuto quell’esperienza.

Allora perché non ricorrere direttamente al crowdsourcing, motivando l’utente a restare sul nostro sito invece di andare a trovare altrove i consigli e i suggerimenti che sta cercando?

Ho poi voluto dare agli utenti la possibilità di organizzare concretamente il loro soggiorno dalla A alla Z. Tutto a partire dal sito dell’ente turistico!

Ogni visitatore ha a disposizione un’agenda, che si riempie automaticamente con le attività e gli itinerari selezionati durante la navigazione. Il sito deve essere predisposto in modo adeguato, fornendo date e orari di tutte le attività programmate.

Così facendo, è possibile creare per l’utente un’esperienza appagante, completa e davvero utile, anche in termini di risparmio di tempo.

 

E poi c’è anche un’altra cosa, che è il vero pezzo forte di tutta la content strategy. Non te lo rivelo qui perché lo sto conservando per il prossimo cliente speciale che verrà a bussare alla mia porta!

Ti dico solo che si tratta di un tool davvero innovativo, che ti permette di organizzare una vacanza su misura in pochi minuti. L’ideale per i più pigri, ma anche per i turisti che arrivano da molto lontano e non conoscono nulla del nostro territorio.

 

Allora, cosa ne dici di questi spunti? Ti piacciono, ti è venuta voglia di sperimentarli? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi! Quindi, se ti va, lasciami un commento!

Il tuo sito e il tuo blog sono già perfetti?

Se vuoi posso darti una mano a migliorarli e realizzare per te un progetto editoriale in piena regola!

Resta sintonizzato sulle frequenze del web copywriting e della comunicazione online. Passa subito al prossimo post!